Autore: Jack London
Traduttore: Gianni Celati
Edito da Einaudi
Pubblicato nel febbraio del 2016
Pag. 116
DESCRIZIONE DEL LIBRO
«Ma Buck non era un cane casalingo, e neppure un cane da canile; suo era l’intero regno».
Sullo sfondo del Grande Nord americano, al tempo della leggendaria corsa all’oro, il cane Buck, sottratto alla fattoria del giudice Miller, è costretto a piegarsi alla legge primitiva e violenta dei cercatori che lo mettono al traino delle slitte. Sopraffatto dagli stenti e dalla fatica si risveglia in lui sempre più forte un istinto atavico che lo spinge verso la foresta e la vita selvaggia strappandogli l’inarticolato grido della lotta per l’esistenza.
RECENSIONE
“Era stato battuto, lo sapeva, ma niente in lui s’era spezzato, Capì, una volta per tutte, di non avere alcuna possibilità contro un uomo armato di bastone. Aveva imparato una lezione che non avrebbe scordato per tutta la vita”. (Pag.11)
Carissimi Amanti dei libri,
oggi vi propongo “Il richiamo della foresta” di Jack London, una lettura che troppo spesso viene indicata o consigliata solo per un pubblico molto giovane, in realtà… credo che sia più adatta alla comprensione e alla consapevolezza degli adulti, perché la vita degli animali ha molto da insegnarci.
Il protagonista de “Il richiamo della foresta” è Buck un cane di grosse dimensioni dato che è un incrocio tra un pastore scozzese e un San Bernardo, suo padre Elmo era stato un fedele compagno del giudice, è un cane lupo diverso da tutti, particolare e senza dubbio unico!
Buck è un cane di quattro anni, abituato al calore familiare dell’assolata valle di Santa Clara, cresciuto presso la proprietà del giudice Miller circondata dal verde degli alberi e dai frutteti, non ha bisogno di difendersi ed è abituato al contatto umano, si sente sicuro e protetto. La sua indole è socievole, in una proprietà così grande è logico che ci siano altri cani con cui convivere. Ha fiducia negli uomini li considera più saggi rispetto a sé. Non è un cane casalingo e neppure da canile, era più un cane che si sentiva parte di ogni angolo della Natura… La sua vita cambia radicalmente quando in seguito ad una scommessa perduta dal giardiniere del giudice, Manuel, viene ceduto ad un estraneo. Buck pensava fosse una semplice passeggiata… invece si ritrovo da un momento all’altro a doversi difendere per la prima volta contro un umano… uno sconosciuto!
Finisce nelle mani di un avventuriero, un cercatore d’oro, la prima lezione che dovette imparare per sempre più la “legge del bastone e della zanna”, una lezione sconosciuta fino ad ora per lui che non aveva mai dovuto fare nulla per sopravvivere…
“Quel bastone fu una rivelazione. Era stato il suo biglietto d’ingresso nel regno della legge primitiva, che egli aveva incontrato a metà strada, sul suo cammino. I fatti della vita assumevano ora un aspetto più crudele; e, mentre li affrontava senza esserne intimidito, l’incontro risvegliava tutte le latenti astuzie della sua natura”. (Pag. 11)
Così dal tepore domestico passò al gelo dei ghiacci e al freddo pungente, al lavoro estenuante e al poco cibo, alle lunghe giornate e al riparo sotto la neve per trovare calore… le condizioni in cui vive ora sono al limite dell’umanità!
Violenza, fame, crudeltà e brutalità diventano pane quotidiano in quel mondo ghiacciato.
Deve imparare ad adattarsi, a farsi spazio tra gli altri lupi, ad attaccare prima di essere attaccato e soprattutto a non farsi abbattere per non essere sopraffatto e ucciso. Il suo istinto primitivo riemerge feroce e potente come quello che caratterizzava i suoi antenati… ed in lui sentirà quel richiamo che viene dalla foresta che risveglierà in lui una profonda e innata attrazione!
Anche quando la mano dell’uomo buono, John Thornton, tornerà a posarsi con delicatezza sul suo corpo possente e muscoloso il richiamo della foresta sarà più forte, più forte di tutto…
Un cane con sentimenti umani, un cane molto simile a tanti di noi… London mette a nudo i sentimenti, i pensieri e i patimenti dell’animale come se volesse farlo sentire uno di noi o forse proprio perché tanti di noi nella vita siamo stati come Buck, usati e gettati via, percossi e umiliati, dalla vita o dalle persone… anche se quel richiamo ci ha tenuti in vita… quel richiamo che resta in noi come la forza capace di cambiare la vita ogni volta che ci metterà al tappeto…
Bello e commovente, semplice e scorrevole… consigliato a tutti!
Roberta Salis
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